Il giornalista sportivo analizza il momento del Milan. A parte Gattuso, sono i calciatori a doversi assumere in pieno le proprie responsabilità
In casa Milan il momento continua ad essere molto delicato. Il gioco latita mentre i risultati, dopo un buon periodo tra gennaio e febbraio, sono sempre peggiori. La recente eliminazione patita in semifinale di Coppa Italia contro la Lazio (0-1 a San Siro, rete decisiva di Correa) ha ulteriormente aggravato la situazione, evidenziando anche tensioni tra guida tecnica e dirigenza. Domani, contro il Torino, Gennaro Gattuso si gioca le rimanenti chance di permanenza fino al termine del campionato: a fine anno il suo destino sembra invece già compiuto. Mauro Suma, profondo conoscitore del mondo milanista, si pronuncia sul periodo nero della squadra, affermando come anche i giocatori debbano assumersi le proprie responsabilità, alzando l’asticella delle prestazioni.
Suma sul Milan: “Gattuso non deve autoflagellarsi”
“Gattuso dice di essere deluso da sé stesso per non riuscire a trasferire la giusta determinazione. Mi sembra strano onestamente: quando ci parlo vedo che Rino è sempre lo stesso. E’ sempre concentrato, sempre sul pezzo. Bisogna capire chi riesce a recepirlo, questo è il punto. Ma Gattuso non deve autoflagellarsi: deve proseguire dritto per la sua strada. Il tecnico fa di tutto per motivare la squadra e trasmettere i suoi concetti, ma se poi i giocatori non scendono in campo con lo spirito giusto non è colpa dell’allenatore”.
Crisi Milan, Suma: “Squadra evaporata, responsabilità anche dei calciatori”
“In otto giorni, con due partite, siamo evaporati e non penso proprio che la responsabilità sia del mister. Gattuso ci tiene da morire, ma la squadra deve capire l’importanza della situazione. Gattuso prova amore immenso per la maglia rossonera: è arrivato il momento che la squadra si assuma le proprie responsabilità, dando un segnale forte domani a Torino”.